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Vardo Roma coi occhj della mente

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SONETTO


Vardo Roma coi occhj della mente
    Al tempo de quei gran Imperadori,
    Ch'in Campidoglio coronai d'allori
    4I trionfava vestij superbamente;

Co i se trattava lussuriosamente
    Nei conviti, in le feste, e nei amori,
    E quando colle fiere, e i gladiatori,
    8Tutta Roma i tegniva allegramente.

La vardo adesso, e vedo convertìe
    Tutte ste cose in Salmi, e in orazion,
    11In Cappelle, Oratorj, e Scuole pìe,

In suffragi, indulgenze, e procession
    E pò tanti, che và a basar i pìe
    A un Prete, che stà là, come un cogion.
                        15Oh che gran mutazion!

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Quella Città, che tanto rallegrava,
    Che tanti bei spettacoli se fava,
                        18Che tanti lavorava

In far Archi trionfali, e Culisei,
    Altro ancuò no la fà, che di Agnus Dei;
                        21Che cose da puttei!

La malizia de Roma xe ridotta
    Tutta zente, che porta la Callotta,
                        24Nemici della Potta,

Ch'ai Omeni proibisce ogni trastulo,
    E pò i và lori tutti quanti in Culo,
                        27Che 'l Papa xe 'l so bulo,

Che li sostenta, e che dà appanaggio,
    Perchè le fiere i xe del so Serraggio.
                        30Ch'a lù i ghe presta Omaggio,

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E lù daccordo xe co sti volponi
    Per tior in mezzo tanti gran cogioni.
                        33Questi quà xe i campioni

Della Roma d'adesso, che fà acquisti
    Non con la spada in man, ma con i Cristi,
                        36Che oggetti, e tutti tristi,

Ch'in vece delle Feste Neroniane
    No se sente a sonar, che le Campane,
                        39E a bandir le puttane!

Del Papa tutti quanti i baccanali
    Xe a far dei Monsignori, e Gardenali;
                        42Questi xe i Lupercali:

E quel bel corso un dì delle carrete
    El xe ridotto a consacrar un Prete;
                        45See funzion poverete

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Considerando quelle, ch'è stae fatte,
    Ai cogioni le fà vegnir el latte:
                        48No ghè che Pasquinatte,

Che un Tribunal del Sant'Officio orrendo
    Composto d'un complotto reverendo
                        51In giudicar tremendo,

Capace per un scherzo, una freddura
    De condannar al fuogo 'na creatura,
                        54E tutto da paura,

Che qualchedun in rede no li chiapa,
    E se scovra la favola del Papa.

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