Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano/Scritti del secolo XIX

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Bartolommeo GambaSerie degli scritti impressi in dialetto veneziano, compilata ed illustrata da Bartolommeo Gamba, giuntevi alcune odi di Orazio tradotte da Pietro Bussolin, Venezia, dalla tipografia di Alvisopoli, 1832

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SCRITTI


DEL SECOLO XIX.
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Francesco Gritti, Antonio Lamberti, Pietro Buratti oggidì seggono meritamente Principi nel Parnaso Veneziano. Si accusa non senza cagione il primo d'avere ne' suoi leggiadrissimi versi cacciati con troppa intemperanza motti e spiriti francesi, e non si tengono gli altri due salvi dalla taccia d'introdurre troppo frequenti italianismi nelle poesie loro. Io credo che poco dannoso sia l'arbitrio de' secondi, perchè quando i popolareschi linguaggi serbano tenacemente le voci loro proprie più graziose, più espressive, più dolci, non è poi gran male che altre se ne introducano di significanti e gentili, sempre però che provengano dalla corretta lingua comune, e da [p. 178 modifica]quell'incivilimento in che salgono ogni dì più tutte le classi della società.

Oltre alle opere poetiche de suddetti Scrittori, non riescirà scarso il Catalogo di altre che in poco più della quarta parte del presente secolo si videro consegnate alla luce. Non individuerò qui i nomi degli Autori loro, sapendo bene che ognuno di essi ha il sentire sì delicato, il giudizio sì giusto da cedere spontaneo la poetica palma all'estro d'un Gritti, d'un Lamberti, d'un Buratti; registrerò bensì a suo luogo le poesie loro, delle quali anzi ho procurato di essere raccoglitore più minuzioso del solito; e se venisse ad assalirmi il rimprovero di avere fatto qualche ommissione, questa non proverrà al certo che dalla natura di un lavoro in cui non si può raggiugnere la perfezione.

Starà al fine il registro di due Vocabolarj del Dialetto veneziano, [p. 179 modifica]uno de' quali fu pubblicato nello scaduto secolo e l'altro nel presente. L'ultimo compilato dal benemerito Giuseppe Boerio surroga quello troppo scarso e atticoiato che dato ci aveva il padovano Gaspare Patriarchi, ed è in fatti riescito di gran lunga più corputo e polposo.


I. Bada, Giambatista, Opere in versi edite e inedite in vernacolo familiar venezian. Venezia, Adolfo Cesare, 1800, Vol. 4. In 8.vo.

È stato il Bada imitatore in Venezia dello Schieson Trevisan, e per parecchi anni pubblicò regolarmente un Almanacco intitolato El novo Schieson Venezian. Fornito di quella fantasia che s'acconcia a' diletti della minuta gente, non si contentò dell'Almanacco, e pella Raccolta surriferita si trovano i seguenti Componimenti: Lo Scaramuzza, Poema di dieci Canti; le Nozze a Campalto, Farsa per Musica; el Piovan Arloto, altro Poema di dieci Canti; i Stramboti, Canti tre; l'Aseno d'oro, altro Poema di Canti dodici; Poesie raccolte dai Nuovi Schiesoni (i quali [p. 180 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/180 [p. 181 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/181 [p. 182 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/182 [p. 183 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/183 [p. 184 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/184 [p. 185 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/185 [p. 186 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/186 [p. 187 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/187 [p. 188 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/188 [p. 189 modifica]nella edizione delle Poesie di Valerio da Pos; Venezia, Picotti, 1822, in 8.vo.


SATIRA ALLA VIRTÙ.


    Vertù, ti doveressi
Esser deboto stufa
D'aver sempre processi,
De star sempre in barufa
5Col Vizio, che a ogni costo
Te vol robar el posto.
    Al tribunal dei mati
La vostra lite pende;
El Vizio ha megio pati
10Perchè 'l g'ha bezzi e 'l spende;
El g'ha trope aderenze!
Al certo che 'l la venze!
    E ti, povera sbrisa,
Chi vostu che te assista,
15Se no ti g'ha camisa
O, se ti l'ha, l'è trista?
Tàchete al me consegio,
Mola, che sarà megio.
    Mola, e va su le sfere
20Dove ti xe nassua;
Za qua ti ha perso l'ere,
No ti è più cognussua,
E no ti xe stimada
Per una gazarada.
    25No vedistu, minchiona,
Che 'l Vizio va in carozza
Amà da ogni persona;
E ti, gnanca una rozza

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Da montar no ti g'ha,
30E sempre a pie ti va?
    No vedistu, gramazza,
Che 'l Vizio è pien de bezzi
E che 'l tripudia e sguazza;
E ti, coi to sempiezzi
35No ti g'ha gnente in man,
E ti xe sempre al can?
    Le dignità e i onori,
Che doverìa esser toi,
Le grazie, i gran favori,
40Li ha solo aseni e boi;
E ti, co le to strazze
Ti va per le scoazze.
    Va là, tel torno a dir,
Sui cardeni lusenti
45El netare a sorbir
Coi to amici e parenti;
Là ti averà trastulo,
Qua tuti te g'ha in culo.


9. Zanchi, Alessandro, La Regata di Venezia, Commedia. Venezia, Molinari, 1825. In 8.vo.

Di questa Commedia, in cui è usato il vernacolo più popolare, si sono in Venezia vedute sin a 18 continuate rappresentazioni. Nell'Aggiunta al Teatro Applaudito, pubblicato dallo Stampatore Rosa in Venezia, havvi altra Commedia del signor Zanchi in vernacolo, d'un Atto solo, il cui titolo è: Mai più Gobi. [p. 191 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/191 [p. 192 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/192 [p. 193 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/193 [p. 194 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/194 [p. 195 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/195 [p. 196 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/196 [p. 197 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/197 [p. 198 modifica]Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/198 [p. 199 modifica]illustre. Ciò che potuto avrebbe rendere l'opera più compiuta sarebbe stato lo spoglio di tante scritture, che, come s'è veduto nella presente Serie, si resero pubbliche colla stampa; tuttavia molto è il già fatto, e se taluno con indiscrezione bandisce la croce addosso al benemerito Autore o per qualche ommissione o per qualche sbaglio, e' non conosce che il Boerio navigò in un vasto oceano, e che il linguaggio vivo e parlato lascierà sempre campo ad interminabili addizioni.

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