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Sul casetto da postribolo
     Che ha già messo alla berlina
     Lei che prima del patibolo
     Fu al ministro messalina.
Vana, e inutile fatica
     Qui sarebbe il dirvi come
     Ricusò costei la fica
     A un signor di tanto nome.
In buon punto il biondo nume
     Del suo foco un vate accese
     Cui non usa per costume
     Di mostrarsi assai cortese.
E chi ancora serba in mente
     Quel famoso un’altro tè.
     Mormorava maldicente
     Che un tal parto suo non è.
Ma del Sile un cavaliere 2
     Nell’agon s’è presentato
     Ragionando sul volere
     D’una donna da mercato.
E per troppa metafisica
     Un congresso amareggiò
     Che soltanto in bassa fisica
     I talenti esercitò.
Di lui certo io meno arguto
     Non dò torto alla vestale
     Che destò col suo rifiuto
     La sorpresa universale.
Sia pur grande e gigantesco
     Quanto il predica la fama
     Il cazzone principesco
     Che di fotterla avea brama.

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