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Giornale dell'assedio di Costantinopoli 1453/48

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Qualità del testo: sto testo el xe conpleto, ma el gà ancora da vegner rileto.

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1453 adì 18 Luglio1

Fu preso parte, che li proveditori del sal, debbano dar alli figli di messer Jacomo Coco, che era patron di una galia al viaggio di Romania, qual morse, come apar in questo a carte 31,2 Ducati 60, per il suo viver per uno anno prossimo, et fra questo anno sian obligati comprar, tanti imprestedi che sia per Ducati 600 d'oro de boni [p. 66 modifica]denari, et li facian scriver alla figlia del ditto ser Jacomo, per il suo maritar, et vadi pro sopra cavedal3 fino si mariterà, et se la morirà anzi il maritar, siano di suo fratello, et fra il termine anteditto debban comprar altretanti imprestedi da esser scritti a suo figlio.

L'imperator essendo poverissimo, dimandò imprestido a suoi baroni di denari, loro si escusarono non ne avere, et poi Turchi trovarono assai denari, et a tal di quelli gentilhomeni fu trovato ducati 30m, e fu consigliato l'imperatore non mettere angarie in queli tumulti, ma torre le argenterie de le chiese, et così si fece. —

Dopo presa la città, il Turco fece far cride, che chi avesse case in Costantinopoli gli dicesse,4 che egli le faria consegnare, et molti grechi et latini andarono a dirli dove erano le sue case, fra quali fu il nostro Bailo, et il Consolo Taragonense, et in vece delle case, il Turco feceli tagliar la testa, a esso Consolo, et a doi altri de' suoi, et al Bailo nostro et suo fiol, et a doi altri nostri nobeli, come apar in questo a carte 61.,5 et volea far morire quanti li era venuti inanzi, ma li fu aricordato, che li seria più utile lasciarli vivi, e che si tolessero taglia.

Et dicesi che uno gran baron greco, per farsi grato a esso Turco, gli mandò doi sue figlie con uno piato per una in mano, pieni de dinari, onde il Turco facea grande onore a ditto barone, et mostrava averlo molto grato. Vedendo li favori che avea costui, altri nobili grechi, ciascuno tolse quella quantità de denari che puotè, et per gratificarsi gli la portò a donare; lui accettò li presenti, et li portatori di essi metteva in grado onorato; ma cessato che fu tali presenti, el fece tagliare la testa a quanti lo avea presentato, dicendo, che erano stati gran cani, a non avere voluto prestarli al suo signore, et avere lasciato perdere la città.

Non voleano credere li senatori nostri, che il Turco potesse fare armata in mare contra Constantinopoli; pur deliberarono armare galie 15. et nave 2 de botte 800 l'una del 14526 a dì 19 fevrer, et non si cominciò a espedirle, se non quando s'intese il Turco essere all'assedio.



Note a cura de Enrico Cornet (1856)
  1. Questa giunta è di Marco Barbaro, detto il genealogista.
  2. dell'autografo, 30 e seg. dello stampato.
  3. capitale.
  4. gli fosse denunciato.
  5. dell'autografo, e 59. 60 dello stampato.
  6. more veneto. Vedi i documenti.
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