Canti popolari vicentini/VIII
Edission original: |
Cristoforo Pasqualigo, Canti popolari vicentini, raccolti e illustrati da Cristoforo Pasqualigo, Napoli, 1866 |
Fonte: |
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No gh'è più bel cantare della sera
La voce ciara e la lingua legera.
No gh'è più bel cantar de la matina
La voce ciara e la lingua laina.
Il C di voce si pronuncia come una Z aspra. Laina o ladina per sciolta, facile. Latino in questo senso ol usò anche Dante nel 3.o Canto del Paradiso:
Però non fui a rimembrar festino;
Ma or m'ajuta ciò che tu mi dici,
Sì che raffigurar m'è più latino.
Nel Convito disse: A più latinamente veder la sentenza. — Come agli augelli, la natura insegnò al popolo il canto quasi a conforto delle solitarie fatiche. Un rispetto toscano dice:
S'io canto tutto il giorno il pan mi manca;
E se non canto mi manca a 'gni modo.