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Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/79

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ristampato ec. In Venetia et in Bassano, Gio. Antonio Remondini, s. an. (Sec. xvii) in 8. Un Dialogo in versi scritto in furbesco tra Scatarello e Campagnolo assassini da strada sta nelle Opere di Bartolommeo Bocchini, Modena, 1665, in 12. c. 270.

Notò il Quadrio (Volg. Poesie T. V. c. 214): ”Che pel Teatro della Scala in Milano, in una cinquantesima bozza di Rappresentazioni fattevi nel XVI secolo, leggonsi fra gli attori un Graziano dottore, un Capitano Spavento, un Cavicchio paesano, un Pantalone, un Burattino, un Pedrolino ed altri, dove si veggono già introdotti gli Attori mascherati dell'odierno teatro, de' quali uno parla il veneziano, l'altro il bolognese, e li due Zanni, Arlecchino e Scapino, il bergamasco”.

7. Molino, Antonio, I fatti e le Prodezze di Manoli Blessi Strathioto. In Venezia, Giolito, 1561, In 4.to.

Questo Poema, in cui si cantano le prodezze di un Capitano Dalmatino (Strathioto, dal greco Stratiotes, cioè capitano degli eserciti), fu da Lodovico Dolce dedicato a Giacomo Contarino in data di Venezia 13 di novembre 1661. scrivendo: ”Che messer Antonio Molino detto il

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