Pagina:Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani.djvu/169

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     „ Uopo è mostrargli con pazienza prima
„ Della lingua natia gli erudimenti;
„ Io farò poscia ch'egli acquisti stima
„ Di quei che dimostrar genio e talenti.
      „ I cantori di Laura e di Beatrice
„ Farò che a tempo egli a gustare apprenda,
„ E chi sa che di genio assai felice
„ Non scriva carme che famoso il renda.
     Alto là, Reverendo, in ste fature
No vòi che mio sior fio mai se n'impazza,
Anzi per questo la risparmia cure,
Xe i poeti e i squartai tutta una razza.
     „ Dai versi dunque lo terrò lontano,
„ E se accomoda meglio a sua Eccellenza,
„ Farò di tutte perchè a meno a mano
„ Ei giunga a posseder qualch'altra scienza.
     „ Lo farò Matematico se vuole,
„ Filosofo il farò se lo desía,
„ E alternando a vicenda in queste scuole,
„ D'un lieto sguardo il mirerà Sofia.
     Adasio, anca su questo, Reverendo,
Sta Sofia xela nobile, o plebea?
Che se lù se inamora, oh non intendo
Ch'el la possa sposar gnanca in idea.

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