del mondo (e ciò sia per questa volta con buona pace del vostro divino Milton) l'Iliade e la Gerusalemme furono felicemente travolti nel veneto dialetto, il primo sotto il titolo di Omero in Lombardia dall'Ab. Francesco Boaretti, il secondo sotto il titolo del Tasso alla Barcaruola da Francesco Mondini. Voi conoscete molto bene le Poesìe Maccaroniche di Merlin Cocai, e queste pure furono rivestite alla foggia veneziana per opera di certo Lodovico Pipperi, lavoro che non ha mai veduto la luce, ma che si possede dall'egregio patrizio veneto Antonio da Ponte. Anche i leggiadri Canti dì Bertoldo, Bertoldino e Cacasseno, scritti da varj Bolognesi, ebbero una trasformazione alla veneziana, pubblicatasi poco dopo la metà del secolo scorso; nè tra i Poemi eroi-comici va taciuto lo Scaramuzza, fatica onorevole di Giambattista Bada vivente. Molto esteso è eziandio il numero delle opere vernacole nella Drammaturgìa, e troppo poi è stato ed è tuttavìa quello de' componimenti erotici e libertini. Il Baffo veneziano fu poeta eccellente, e ci
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