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dalle apparenze. Con un fisico tanto svantaggioso bisognerebbe che Ippofilo avesse almeno un pò d'arte per coprire la sua pretesa. Altrimenti chi si può tenere di non ridergli in faccia.

6 Tucca giudice delle opere di Virgilio.

7 Egli è membro del nostro Ateneo che s'addormentò bene spesso all'oppiato delle sue memorie.

8 Elogio dell'Abbate Rubbi, noto per le molte sue fatiche letterarie che si meritano questo nome niente per altro che per le vigorosissime spalle di cui fece prova. Ippofilo si è creduto in dovere, come discepolo di eternarne la fama con un suo elogio letto in Ateneo. Ma non credo che la fama si prenderà pensiere ne del maestro, ne del discepolo.

9 L'Abbate Rubbi gli lasciò in legato un anello che puzza del gesuitico per la poca venustà della forma, e di più una parte dei suoi libri.

10 Ippofilo aveva scarabocchiato una memoria su Milton, da lui già letto in Ateneo dove non si ammira che uno sfarzo di erudizione puerile, avendo in essa raccolto quanto s'è detto, e prò, e contro questo mirabile epico dell'Inghilterra che ha saputo farsi perdonare le sue stravaganze colla coppia di bellezze affatto nuove. Quindi poteva egli risparmiarsi la pena di annoiare un consesso letterario colla replica di cose rancide. Eppure sento adesso che ha ridotta la breve memoria alla mole imponente di un gran volume che già stride sotto i torchi, e minaccia d'essere intitolato a quello stesso Cicognara da lui sferzato nell'articolo del E vi era di cui dirò in seguito.

11 Sono certo che Omero la penserebbe così, supposto vero l'eliso poetico.

12 Nel giornale letterario di Padova si legono spesso gli articoli d'Ippofilo che guarda in essi modestamente l'anonimo. Lascio ai lettori di pronunciar giudizio sull'importanza loro.

13 Il merito di Sgricci non era ancora conosciuto a Venezia dove, a dir vero, ebbe la mala sorte di

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