Pagina:Poesie di Francesco Gritti in dialetto veneziano.djvu/26

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soggetto; tutto verità, tutto natura, tai quadri ti offre ne' suoi apologhi che sono un vero incantesimo. V'ebbe chi volle ripetere dalla maniera con cui recitava i suoi versi quella pienezza di favore con cui vennero accolti; ma s'ingannò certo a partito, e ben a ragione l'Anacreonte d'Italia nel pubblicare La Tordina e i Tordinoti1, diede il seguente giudizio: Certamente è forza il dire che queste sue favolette siano bellissime, se, ascoltate più di una volta, destarono maisempre una sensazione dolcissima di piacere e di maraviglia. Esse mi pajono così riccamente adorne di sè medesime, che potrebbero presentarsi allo sguardo del pubblico senza temere che la severità degli occhi smentisse l'illusion dell'orecchio. Chi è fornito di vivo ingegno scoprirebbe, leggendole, molte altre di quelle intime bellezze che gustar non si lasciano posatamente dalla rapidità della lingua. Forse avverrebbe di loro ciò che avviene spesse volte di alcuni preziosi cammei che ci feriscono a colpo d'occhio e sotto la lente c'incantano. Al che assai di buon grado assentirono quanti lessero le poche favole che in progresso vider la luce, quantunque gli editori abbiano data la

  1. Padova, per Zanon Bettoni 1810.
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