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Pagina:Poesie di Francesco Gritti in dialetto veneziano.djvu/25

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che Dante gli abbia preparato l'elogio in quel verso:

Mostrò quanto potea la lingua nostra1.

Disse il Dati, che la favella toscana è attissima a scrivere di tutte le materie, in tutti i generi ed in tutti gli stili, non le mancando copia di voci, varietà di maniere, proprietà di termini, dolcezza di numero, vaghezza di ornamenti, sublimità di frasi, forza di espressioni2. E'l Gritti era intimamente convinto, che la cosa non andasse altrimenti per riguardo al nostro dialetto; ma lasciati gli encomj di quanti l'avean preceduto volle per sè tutta la gloria, e diciam pure l'arduo cimento di mostrare co' fatti che la giustizia avea guidato la loro penna. Si misurò con ogni argomento, tentò tutti i metri, ed ebbero una vita non meno onorevole i pensieri grandi e popolari, i serj e i giocosi, i teneri, i forti. Poetico nelle immagini, pittoresco nelle frasi, creatore di traslati sempre felici; nell'ironìa senza pari, terribile quando sferza il costume, ameno quando descrive; grave, rapido, delicato, veemente come meglio torna al

  1. Purgat. 7.
  2. Prefaz. alle Prose Fiorentine.
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