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El Cinematofrago
CINEMATOGRAFO
Un buso nel didietro, sora el muro,
Che no’ son’ tondo, ma che son’ quadrato,
Quando il locale sono scuro, scuro,
Ti manda fuori luse e pi’ ’l litrato 1.
La machina l’è sconta e fa sussuro
Quando che il meccanismo l’è 'nviato;
E la fitografia, che di sicuro
Traversa il buso che t’ò bù spiegato,
Si mete proprio drita defilata
Di tuto colpo che no te so dire,
Sul suo quadrato in tela sbianchesata! 2
.... Ma chel che n’ò podesto po’ capire:
Con che? ’sto Cine l'à fitografato,
I omeni movibili in litrato?!
Anzolin da la Jazza 3
La storpiatura delle parole dialettali è propria del contadino che per la prima volta, direbbe Dante, si inurba.
- ↑ e più il ritratto.
- ↑ È lo schermo su cui si riflette la cinematografia.
- ↑ Il tipo caratteristico del montanaro dei Monti Lessini si personifica in Umberto Sacchetti, il quale ha scelto, con predilezione, fra le sue macchiette «Anzolin»), fino dai Carnovali del 1902. Nè parla il cimbro di Giazza, ma usa il dialetto del paese nativo, che sarebbe nelle verdeggianti colline di Mezzane. A Giazza invece, ove ora abita, con la famiglia (Nicola, Catullia e Stanislao, nomi già noti in varî sonetti) e dove passa i suoi ozi, ama confabulare, preferibilmente, con le notabilità del paese, donde trae motivo di produrre in versi le sue impressioni senza la pretesa di salire.... le vette di Parnaso.