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Pagina:Il dialetto e la lingua - Antologia vernacola.djvu/34

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L'era sta’ a petenar el zio


Un frate l'era arivà tardi in coro. El prior el ghe dise:

— Com’è-la che si vegnù cusì tardi?

— Son sta in parlatorio, a parlar co me barba 1.

— Va ben, ma adesso che sì frate, vardè de parlar mejo; no se dise barba, se dise zio.

— Sissignor, ghe risponde sto frate.

Da lì ’n pochi de zorni sto frate 'l toma a vegnir tardi in coro. El prior ghe dise:

— Dove sío stà fin adesso?

— A petenar el zio.

— A petenar el zio? ma gh’à-lo gnissun altro a casa che lo pétena?

— Nossignor, m’entendeva che son sta’ a petenarme la barba.... No 'l m’à dito che per parlar ben, se gh’à dir zio?


P. L. Grassi in Rime piacevoli, così dà la storiella:

                              A un villanel novizio d’un convento
                              Nobil maestro spesso ripetéa:
                              Ve l’ò detto più volte, santo Iddio!
                              Non dovete dir fava, ma faceva.
                              Non dovete dir barba, ma sior zio.
                              Memore quegli dell'avvertimento
                              Disse un giorno al Maestro: — Padre mio,
                              Oh, se sapeste quel che m'è avvenuto!
                              Nel mangiar la minestra m’è caduto
                              Un grano di faceva sul sior Zio.

  1. Barba per zio è più del contado che della città, ove dicesi in generale sìo. Per la stessa ragione vi sono altre voci disusate in Verona, ed usate invece in luoghi vicini e lontani da Verona; per esempio il dialetto di Avesa (che è luogo vicinissimo a Verona) diversifica dal pretto veronese, come i dialetti delle cosidette basse diversificano affatto da quelli dell’alta montagna. Per questo il nostro volume ha voluto presentare saggi di codesti varii dialetti ma compresi tutti nella vasta Provincia Veronese.
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