Figuratevi pur che fosse sposa
D'un ricco cavalier, bello e garbato,
E che a lei non mancasse alcuna cosa
Per rendere invidiabile il suo stato;
Credete voi che qualche spina ascosa
Non avesse a provar dei mondo ingrato?
Voi siete servitor ma, lo sapete,
E i sposi d'oggidì li conoscete.
Corre oggi giorno una moderna usanza
Che chiamasi servir semplicemente,
Ma questa servitù talor si avanza
E diviene un po' troppo confidente.
Se la sposa si adatta in consonanza,
Suol far anch'essa mormorar la gente;
E se all'uso comun non aderisce,
Soffre, piange, si lagna e ci patisce.
Dato ch'ella incontrasse un matrimonio
Con vera pace e col timor di Dio,
Di cui si può vedere un testimonio
Fra la vostra padrona e il padron mio,
Dove della discordia il rio demonio,
Nè il geloso martel giammai s'udìo,
Non crediate che avesse il cuor giocondo,
Che un vero ben non può godersi al mondo.
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