Coro, cela, orazion e disciplina;
Obedienza, fadighe e povertà;
Oh povera Zelenza Contarina!
La me despiase e la me fa pecà;
Propriamente me sento stamatina
El cuor, co se sol dir, tanto ingropà
Che se no togo un poco di ristoro
Da la desperazion sento che muoro.
E in così dir ritorna al barilotto,
E beve, e si conforta, il vecchiarello.
Vuol ch'io pur beva, e mi offerisce il gotto,
Soggiungendo che il vin fa buon cervello.
Lo ringrazio di core; e poi di botto
Lo procuro istruir sopra di quello
Che non intende, o non conosce, o crede,
Col lume del Vangelo e della Fede.
Voi (dico) Pasqualin, voi, gondoliere,
Non avete con metodo studiato,
Ma la macchina vostra dà a vedere
Che una talpa, un babbeo non siete nato:
Dunque mi proverò farvi sapere,
Che dal vostro pensier siete ingannato,
Se vi pensate che la padroncina
Più felice non sia d'una regina.
Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 9.djvu/26
Inpostasion de letura
Sta pagina la xe stà trascrita e rileta.