Pagina:Coletti - Poesie postume in vernacolo veneziano, Venezia, Gattinoni, 1889.pdf/15

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colle quali rallegrò da vero le serate e le mense. Figlio di Giovanni Maria di quelle alpi del Cadore, che ci diedero tanti svegliati e sommi ingegni, nacque a Venezia nell'anno 1794. Pochissimo potei sapere della sua vita: ebbe l'impiego di segretario della cancelleria del vicerè Ranieri d'Austria in Milano, per cui in vecchiaia godette la normale pensione. Una Teresa Mazzolà gli fu moglie, forse nipote di quel Giacomo Mazzolà, medico Padovano, che in cento sonetti nel nostro dialetto celebrò i Cavei de Nina (Padova, 1885). Non ebbe prole da essa, di qualche anno a lui premorì.

Dopo lo storico 1848 si ritirò in Padova, abitando a San Canziano n. 450 in parrocchia dei Servi. Qui egli morì d'anni 75 il 18 settembre 1869; lasciando una modica sostanza. Col testamento, fatto pochi giorni innanzi la morte offerse in legato alla Biblioteca dell'Università patavina, i propri libri coll'obbligo di trattenere quelli che più ad essa convenivano, e di rimettere gli altri alla libreria popolare di Padova. Quanto al suo archivio particolare incaricò il sig. Alberto de Polo cugino di abbruciare ogni carta, meno quelle poche relative agli affari di famiglia. Il suddetto comm. Veludo mi assicura, che innanzi di morire volle bruciare tutti i suoi scritti, fra i quali il Dizionario Veneziano del Boerio, accre-