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Il dialetto e la lingua/Saggi di antichi Canti popolareschi

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Saggi di antichi Canti popolareschi
1924

 Edission original:   

Il dialetto e la lingua, Antologia vernacola, a cura de Vittorio Fontana, Verona, M. Bettinelli, 1924

 Fonte:

Indice:Il dialetto e la lingua - Antologia vernacola.djvu

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Saggi di antichi Canti popolareschi 1


I. In medo 2 al mar ghe canta ’na sirena,
     Che la fa indormensar i marinari:
     Che la fa nar 3 le barche sotosora,
     Come la canta ben la traditora! 4.

II. Quanti ghe n’è che la vorìa a so modo
     E mi la lasso andar al suo volere:
     E ci magna la carne, e ci 'l bon brodo,
     E ci gode la rabia, e ci 'l piacere.

III. La prima Volta che son stà a Verona
     La Porta la credea la me barcona,
     La Tor 5 l’ò credù ’na mortadéla,
     E Madona Verona 6 ’na putela bela.

IV. Ora de note — Séra le porte
     Che l'Orco el vien — Che l’Orco el va
                                  Su par la Bra 7.

V. 5an Nicolò da Bari, — La festa dei scolari;
Se no i farà la festa, — Ghe tajarem la testa;
La testa ’n tel butìr, — Le gambe in l'ostarìa
                         Chichirichì l’è bela e finìa.

VI. La casa del mio ben l’è qua a la drita,
     E ’l suo camin consuma la mia vita;
     Consuma la mia vita e anca ’l mio core:
     No l’è ’l camin ma invese l’è ’l mio amore.



Note
  1. Paolo Lioy (*) narra che un giorno, spasseggiando con l'illustre siciliano folklorista Giuseppe Pitrè, questi affermava (tra canti e novelle dialettali della sua cara isola) d'aver trovato grazie di pensiero e di parole di così incomparabile spontaneità, da poter soltanto con molta fatica leggere e studiare poesie e prose narrative che preténdonsi letterarie e diconsi capolavori d’arte linguistica e di lingua aulica.
  2. in mezzo.
  3. nar: andare.
  4. ricorda la leggenda di Circe incantatrice.
  5. la torre di Piazza, dei Lamberti.
  6. la statua della fontana di Piazza Erbe.
  7. La grande Piazza, ch’oggi porta il nome di Piazza Vintorio Emanuele.

[p. 110 modifica](*) Cfr. L’arte nelle fiabe popolane (Atti R. Istituto Veneto di Scienze lett. ed arti. Tomo VIII., serie 7°); del Dott. Giuseppe Pitrè vedi la voluminosa raccolta di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani. Nella nostra regione sono da notarsi i così detti filò invernali, quando i contadini si riuniscono nelle stalle e, mentre le donne filano o rattoppano gli abiti, essi abbreviano le lunghe sere con la narrazione di piacevoli storie. Per ultimo citiamo la dotta racolta del prof. Albino Zenatti Un manipolo di canti popolari Veronesi (Verona Tip. Franchini (1896) per nozze Biadego-Bernardinelli:

                    So ’ndado a Roma a vèdar le romane
                         J'èra più bele de le veneziane;
                         Le veneziane porta 'l capo biondo;
                         Le Varonesi iè la fior del mondo!
                    Se fussi ’n oseleto co le ale
                         Vorìa svolar sul Ponte de le Nave,
                         Vorìa 'svolar su ’n quela finestrèla
                         Dove riposa la.... Verona bela.

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