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Il dialetto e la lingua/Carlota Aschieri

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 Edission original:   

Il dialetto e la lingua, Antologia vernacola, a cura de Vittorio Fontana, Verona, M. Bettinelli, 1924

 Fonte:

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CARLOTA ASCHIERI
(parla un vecio patriota)


Sono tre sonetti di Vittorio Vitturi, ove è descritto il dolorosissimo caso di Carlotta Aschieri, crudelmente massacrata da una pattuglia Austriaca il dì 4 d’ottobre del 1866, mentre s’era rifugiata, nel tumilto, entro la bottega del caffè Zampi in Piazza Brà.

               El quatro otobre 'riva al Podestà
                    La gran notissìa che diséa così
                    Che l’Austria andava via! 'ndovina ti
                    El bacan ch’emo fato qua in çità!
               Fora bandiere bianco-rosso-verde,
                    Cocarde, piume, e nastri su i capèi...
                    Ci ridea, ci pianséa, ci se basava,
                    Siori e pitochi se parea fradei....

I Tedeschi ne prendono pretesto per una rappresaglia contro la cittadinanza inerme:

               Se scominsia una guera maledeta;
                    Ci a colpi de boston, ci a caregade;
                    E ci no g’à de mejo zo sassade;
                    Quante pache 1, Madona benedeta!
               Sbalsa fora i croati in baioléta: 2
                    Le done le urla come desparade,
                    Ci scapa ne i cafè, ci par le strade,
                    E la Brà in du minuti resta neta!
               La pôra Aschieri, inçinta e spaventada,
                    Lì dal Zampi la urlava a le cruçiate 3,
                    E in manco che tel diga i l’à infrissada 4.
               Massacrar una dona, bruti cani,....
                    Ma se no i ne scapava da le sate 5
                    Se de faséa un desìo 6 de quei patani 7.



Note
  1. paca: colpo, botta, percossa.
  2. Bajolèta: baionetta.
  3. Urlava a le cruçiate: piangeva urlando disperatamente. Frase comune: çigar a le cruçiate (crociate) gridare a squarciagola: ò trovà et putin che 'l çigava a le cruçiate: trovai il bimbo che strillava disperatamente.
  4. Infrissada: infilzata.
  5. Sate scherzosam. per gambe, o zampe. Dicesi sata (dáme la sata) per mano, specie mano grande. Qui: fora da le sate: fuori dai piedi.
  6. Desìo: strage (parola comune in quasi tutto il Veneto: i n'à fato un desìo).
  7. Patan, patatuc, soldato tedesco, per estensione dicesi per: tànghero, rozzo.
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