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Pagina:Varagnolo - Da l'altana al magazen, Venezia, 1921.pdf/191

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Arturo. Sì, infatti mi faceva delle confidenze molto interessanti...

Mercede. (un po' piccata) Ah... figuriamoci...!

Arturo. Si, mi diceva che Piero, il suo fidanzato, quell'ardito garzoncello che hai veduto, la tradiva con una certa fata bionda...

Mercede. Ah! Ah! Quella ero io!

Arturo. (toccato a sua volta) Tu?

Mercede. Si, tanto è vero che voleva eseguire per me un paio di scarpine d'oro.

Arturo. Oh cretino!

Mercede. Ma, del resto sai, quasi quasi accettavo davvero...

Arturo. Ah si? E perchè?

Mercede. Non venivi mai...

Arturo. Come? Sei tu che mi hai fatto aspettare. lo ero all'appuntamento alle dieci e mezzo precise...

Mercede. E adesso...?

Arturo. (guardando l'orologio) È quasi mezzogiorno...

Mercede. (spaventata) Mezzogiorno? Ma, e l'orologio della torre?

Arturo. Ritarda di mezzora cara... Io me ne ero già accorto...

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