Sono fresche ancora le zolle che ricoprono la salma di questa buona e pietosa signora triestina, rapita ai suoi cari e alla sua città a soli 43 anni, nel giorno 22 di gennaio 1920. Presidentessa della Società di assistenza e protezione femminile, la signora Albertina Salom-Venezian ne fu l'anima; l'opera sua fu assidua e costante opera di pietà e di rigenerazione morale, e specialmente fu dedicata a quelle istituzioni che mirano a salvaguardare le giovani dalle vie del vizio. In seno alla «Lega contro la tratta delle bianche» ella spiegò un'alacre e combattiva attività, inspirata a sensi della più alta umanità. Nei pochi momenti d'ozio che le generose sue iniziative le concedevano, la signora Salom si dilettava a comporre poesie sia in lingua sia in dialetto triestino. Di queste ultime diamo qui un piccolo saggio affatto inedito non indegno di figurare nella presente raccolta, — saggio che debbo alla squisita cortesia del dottor Antonio Suttora, segretario della Società d'assistenza e protezione femminile, il quale fu commemoratore e biografo affettuoso e riverente della compianta signora.