Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.
Quanta grazia, quanta snellezza maliziosa, e amoroso languore nel dialetto della Laguna! L'autore non se ne è certo mal servito: anzi mostra di conoscerne tutti i maliosi segreti, riuscendo elegante e popolare insieme.
Venezia vive qui dentro col suo cielo, il suo sole, nel silenzio della sua acqua; e la popolana in scialle vi passa tra sorrisi, frizzi e sospiri. E tutto v'è soffuso di una dolce malinconia amorosa, che commuove.
Nè mi sembra che con altra miglior lusinga si possano da me invitare i lettori di Spiere de Sol!