Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/27

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Kel me cor com lui a portao
Et eo cum ti me deo confortare
Fin kel starà de là da mare
. . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
Co guardo en za de verso el mare
Si prego Deo ke guarda sia
Del me signor en Pagania
E faza sì kel Mario meo
Alegro e san sen torne en dreo,
E done vencea ai Cristiani
Ke tuti vegna legri e sani ec.

2. Polo, Marco, il Milione.

Giova qui ricordare questa celebre Opera, quantunque oggidì non sussista un testo scritto in Dialetto veneziano. Intorno all'originale sua dettatura meritano d'essere riportate le parole seguenti del ch. Emanuele Cicogna (Iscriz. Veneziane T. 2do c. 384, Nota 2.).

"Chi vuole che Marco dettasse il suo Milione in latino, chi in francese, chi in provenzale, chi in italiano, e chi nel proprio veneziano dialetto. A me pare

    1222 si trova nominato Monte Scalbato, nel 1276 è scritto Monte Scalbao, nel 1300 Moscalbato, nel 1331 Moscalbao, nel 1390 Moscalbò. Mille mutazioni, soggiugne esso Brunacci, si succedevano, sillabe troncarsi, lettere sconfiggersi, parole sfigurarsi; gran licenze nella modificazione dei vocaboli.

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