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Pagina:Saggio del dialetto vicentino.djvu/31

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Pretiportoni. Parola satirica, perdutasi con le perdutesi costumanze. Erano quei Preti che, come il Levita della Scrittura, si aggiungevano a qualche famiglia, ed erano utili allo stato spirituala di essa, alla educazione dei figli, all'amministrazione economica. Le famiglie capaci di condurli erano ricche, abitatrici di palazzi dalle grandi porte, e perciò Preti che entravano nei portoni.

Proa. Pezzo di terra isolato, per lo più prativo, sulla china di monte o di argine.

Q

Quariselle. Voce antica, che di spesso si trova nelle Storie del Teatro Olimpico, e nelle scritture degli Architetti del secolo XVI. Significa piedestallo. — (Vedi Magrini, Vita del Palladio, pag. 85.)

Quiabita. Il diavolo no vol sentir la quiabita, cioè l'orazione degli esorcisti. Qui habitat in adjutorium Altissimi; e dicesi di chi non vuol sentire la verità, che gli fa torto. In questo senso manca al Boerio.

R

Rabottare. Termine dei muratori, che vale agguagliare la muraglia. — In Piemonte è dei falegnami, e vale piallare.

Rabotti. Quei piccoli pezzi di sasso o di terra cotta, con cui si agguagliano le muraglie fatte di pietra negli interstizj fra sasso e sasso.

Ragiare. Termine di Mascalcía. — Operazione chirurgica, che si fa sulle bestie per preservarle o guarirle da contagio, od altro. Vedi Benedetto Galliccio nel suo libro intorno alla preservazione de' buoi, pag. 48, ove dice: I setoni, i couterj, le altre artificiali ferite..... che i volgari chiamano ragiare. — Boerio riporta questa voce con altro senso, analogo sì, ma del tutto diverso.

Ranarola. Nome di una biscia. — Chersidro, o Coluber natrix.

Recao. Tornar da recao vale tornar da capo.

Reciotto. Parola ch'esprime cosa crudele, passata nell'uso quasi per lepidezza. I Veneti, avvezzi alla guerra co' barbari, contavano com'essi i morti per le orecchie che loro tagliavano. Perciò reciotto è sinonimo di saggio, di spicchio; e dicesi un reciotto d'uva, ed anche di vino, per un piccolo boccale di esso. L'ha il Boerio, ma non l'etimología.

Reggenza. Nome della Rappresentanza dei Sette-Comuni al tempo Veneto, che consisteva in due Deputati per ogni Comune. La sua autorità era puramente esecutiva.

Regia. Così dicevasi la porta maggiore del Duomo di Vicenza. (Vedi Magrini, Storia della Cattedrale di Vicenza, pag. 29; e cita il Barbarano, Storia Ecclesiastica di Vicenza, all'anno 1353.) Fu notato più volte nei nostri antichi Vescovi affettazione del titolo reale.

Rego. Compasso. Fra il detto e il fatto vi è un gran rego.

Reme. Quelle colonne di legno che s'intercalano nei muri a secco, sponde ai torrenti.

Rengo. Voce venutaci da Milano, ove l'Arrengo era la Corte di giustizia. Dicesi fra noi, come in Piemonte, sonar rengo quando i botti della campana di torre avvisa il popolo che il patibolo lavora.

Requesta. Durello della pollería.

Risardola. Lucertola.

Rompin. Quegli che rompeva la lana nelle officine di Schio. Dopo l'introduzione delle macchine ha cessato questo mestiere; e bene gli è stato, perchè si osservava nelle famiglie di chi lo trattava imperversare le rachitide.

Rovejana. Dicesi ad un misto di cose disparate, intricate.

Rovejolo. Insetto che si attortiglia nelle tenere foglie della vite, e rompe picciuolo che sostiene l'embrione dell'uva.

Roverso. Luogo di perfetta tramontana.

Rozzo. Dicesi ad un vimine in cui sono infilzati alcuni oggetti, come p. e.

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