367 PROVERBI DEI SETTE COMUNI VICENTINI Benne der kuko kuket plühnt de stämme, un bear lebet lange borliart de zenne. Quando il cuccolo) canta, fioriscono lE ceppaie e chi vive a lungo perde i denti. Benne der kuko kuket, plühnt der balt, un bear lebet lange kimmet alt. Qnando il cuccolo canta, fiorìsoe il bosco, e chi vive a lungo, divien vecchio. Luk bitt ana zait! Hia notez machen de scherfa a bia de carniöle, zu net ezzen net mit speke, net mit öle. Ve' che tempo ! converrebbe far la cappa come le lumache per non mangiar né col lardo, né coll'olio. Baz d'hast za tühnen haüte zikez net af morgen. Quello che dei far oggi, non portarlo a domani. Bear hat bezze, un bear hat gelt, un bear hat ladenge at disa belt. Chi ha danari, e chi ha oro, e chi ha sofferenze a questo mondo. Lazzet net 'in alten bek zu gehn nach me naüen. Non lasciare la strada vecchia, per andar per la nuova. Laichte de kua ba da net scherget an botta azjahr. Trista quella vacca che non issa almeno una volta all'anno. Der man da ba geht af de taberm zu richten saine dink, am lesten krazesich 'in kof un luge' an de steam. L'uomo che per accomodare i suol affari ricorre all'osteria, per ultimo si grata la nuca, e guarda le stelle. A plintar hat gavunt an aisan. Un cieco ha trovato un ferro. Oaz ist koaz {prechteten von kindern) zbehn ist oaz, drai höbet an 'z kütle, viera ist de skira. vünva ist dar arme man, un seksa ist dar bograbene. Uno è nessuno {parlando di figli), due è uno, tre incomincia la moltitudine, quattro è una schiera, cinque è un povero uomo, e sei è l'uomo sepolto. 'Z notet legen 'z schbarze af 'z baize. Convien mettere il nero sul bianco. Bear goant bil eppaz moan. Chi si lamenta, vuol dir qualche cosa. Gehin net nach dar katzen a smeare. Non andar dalla gatta per songia.
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