Pagina:Poesie edite ed inedite de Lodovico Pastò venezian.djvu/127

Da Wikisource
Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

e che sto afar gera per mi un afar tormentosissimo, me son ridoto ala fin a butar via ogni bon riguardo, e a meterle qua anca ele. Vivè felici.




In occasione della morte deplorabile dell'autore di queste poesie successa appena incominciatane la stampa.


SONETO


DI MARCO ANTONIO TRIVELLATO.


     Guatollo alquanto, e lo guatò pensosa
Pria di troncarne l'onorato stame,
Chè ben temea di farsi ancor più odiosa
4Saziando in Lui le sue crudeli brame.
     Pur, come un poco s'arrestò dubbiosa,
Alfin compì le mal'ordite trame,
E far pensando non ignobil cosa,
8Sogghignò amara, e calò il colpo infame.
     Ma, quanto errò lungi dal ver tua mente,
Invida Parca, e quanto mai diverso
11Cogliesti il frutto dell'error presente!
     Morì bensì, ma tal morio qual visse:
Visse glorioso, e del tuo colpo avverso
14Vendicherallo quanto Ei fece, e scrisse.

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Poesie_edite_ed_inedite_de_Lodovico_Pastò_venezian.djvu/127&oldid=63829"