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Pagina:Poesie di Francesco Gritti in dialetto veneziano.djvu/35

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il peso dei mali, ed ha la costanza di sostenerli. Moderato ne' suoi desiderj, sapeva essere ricco anche in seno alla mediocrità, e talvolta opporre un'impavida fronte alle minacce dell'inopia. Tal'era fra' suoi cittadini che non l'udiron mai querulo; tale fra le pareti dimestiche sempre allegrate da un ciglio sereno e tranquillo. Colui che disse, non avervi eroe dinanzi al suo servo, dipinse l'eroismo degl'ipocriti, i quali uscendo di casa prendono la maschera della virtù per illudere i meno avveduti, e ritornandovi la depongono per vendicarsi di tanto disagio, e per essere il vero tormento de' suoi. Per giudicare della bontà non mentita di un uomo, è d'uopo sapere qual sia ove non l'infreni il timore del pubblico sguardo; e se ama di essere, più che di acquistare la fama di probo, a lui compete l'onorevole encomio di Saggio. Di questa tempra fu il Gritti; noi ci appelliamo al suffragio di una virtuosa Compagna che lo adorò vivente, e dopo un lustro di così amara separazione, colle tenere lagrime meschia i non men teneri encomj dell'egregio marito1.

  1. La sig. contessa Giovanna Giuliana Berg-Kzapski Gritti.
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