sovente l'accusino di avere violato il precetto Oraziano:
...Jam nunc dicat jam nunc debentia dici1.
Non son'eglino che poche macchie di non molti componimenti, le quali o svaniscono a rincontro di tanti pregi, o tolgono a' critici ogni diritto alla censura, perchè non dimentichi di quanto ebbe a dire quel sommo dittatore del gusto:
- Ubi plura nitent in carmine, non ego paucis
- Offendar maculis2.
Nè avremmo d'altronde svelati i pochi difetti rinvenuti in mezzo a tante bellezze, se non ci turbasse la troppo giusta temenza, che taluno sia per pubblicare in avvenire quanto crediamo di ommettere nella presente edizione.
Se mai la saggia critica ebbe d'uopo di armarsi contro la venalità tipografica, lo ha grandissimo nel caso nostro, giacchè e dal carattere dell'Autore, e dalle sue reiterate proteste ebbimo a persuaderci, che se per avventura si fosse