Pagina:Poesie di Francesco Gritti in dialetto veneziano.djvu/15

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La vita longeva di un uomo di lettere il più delle volte somiglia all'esistenza di un giorno. Quella regolare uniformità che uccide lo scioperato, il quale vive a carico altrui, è l'anima di chi sa viver con sè, e di se stesso, Fu tale il nostro Gritti, e perciò poco avremo a dire di lui. Nacque in Vinegia il dì 12 Novembre dell'anno 1740 da Giannantonio Gritti e da Cornelia Barbaro, donna di molto spirito, non istraniera alle Muse, e non discara a' poeti più conti di quella stagione, quali un Bettinelli, un Frugoni. L'asse paterno era di assai limitato, e perciò il nostro Francesco ebbe nell'Accademia della Giudecca quella educazione, che la pubblica munificenza accordava a' men doviziosi fra gli ottimati. Il P. D. Stanislao Balbi lo instituì nelle lettere amene, e il P.D. Luigi Fabris nella filosofia. Fu ammiratore ed amico di entrambi, ma l'accigliata Sofia non istrinse grande amistà con un giovane nato per salire in Parnaso. Compito il suo tirocinio indossò la toga patrizia, e giunto ai trent'anni,

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