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Pagina:La Guera, Attilio Turco 1918.djvu/6

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E Attilio Turco seppe davvero. Tranne alcuni sonetti, nei quali lo riprende e vince l'amore della sua Verona, il primo e massimo suo amore; e qualche scoppiettìo di quella arguta festività popolare, che ha in lui un interprete, più che felice, necessario; i suoi nuovi versi sono una fedele quanto efficace rivelazione e rappresentazione di molti essenziali elementi di quella, che è la storia italiana di oggi; elementi, che la verità non salva dalla oscurità, e perciò rimarrebbero ignoti e passerebbero non solo senza ammirazione, sì anche senza compianto, se la poesia non li cogliesse ed elevasse nella luce dell'arte. Case che piangono e trepidano; famiglie che da felicità brevemente durata affondano d'improvviso nella desolazione; giovanezze fiorenti e rigogliose precocemente e barbaramente spezzate e straziate; dolori e schianti immani sofferti in

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