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Dal dialetto alla lingua


«Istruire il popolo quanto basta,

educarlo più che si può».


A tutti gli Insegnanti
delle Scuole Elem. e Medie
di primo grado


PER UN PROGRAMMA

Le ultime Istruzioni Ministeriali insistono per una più giusta applicazione dei programmi per le scuole nostre; e suggeriscono il nuovo, o meglio rinnovato, metodo d’insegnamento; così lo stesso Ministero della pubblica istruzione formula codesti programmi, de’ quali è bene qui riepilogare ed illustrare i criteri direttivi pedagogici.

Alle Scuole elementari hanno da riuscire utilissime le versioni dal dialetto alla lingua e, per conseguenza, dalla lingua al dialetto. Mezzo questo per dare agli alunni un’idea chiara e giusta dei vocaboli, delle frasi o locuzioni, le quali sono espressione degli stessi pensieri; esercitarli quindi a pensar davvero su quanto leggono od ascoltano facendo proprio il pensiero significato dalla parola, prima nella lingua materna o della balia, poscia nel linguaggio di tutta la Patria; insomma si devono far toccare, quasi con mano, le differenze e le somiglianze, le affinità maggiori o minori fra il dialetto nativo e la lingua comune nazionale.

Un vecchio insegnante, G. L. Patuzzi, in una relazione letta il 22 sett. 1898 alla Accademia di scienze, lettere ed arti, proponendo un Vocabolario veronese-italiano, lamentava la mancanza di studi comparativi fra il dialetto e la lingua; epperò soggiungeva parole vere allora e vere ora;

«I ragazzi, e non solo i ragazzi, che praticamente conoscono il dialetto, non sanno, in moltissimi casi, dove cercare la traduzione di ciò ch’esce spontaneo dalle loro labbra; e siccome non esistono programmi e grammatiche del dialetto da confrontare con la lingua, trovano a scrivere gravissime difficoltà». Nel caso concreto il Patuzzi affermava: «Mi sembra che agevolare l’apprendimento della lingua per mezzo del dialetto, ai Veronesi della città e provincia, serva a rendere più facili tutti gli altri insegnamenti, e che tentar questo sia contribuire a tener vive le tradizioni popolari e l’affetto alla Patria».

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