Pagina:Gerani - Poesie veneziane, Venezia, Ferrari, 1903.pdf/24

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i primi albori, ed un raggio d'oro del sole nascente imporporò le pallide sembianze del poeta.

Tutti gli astanti si levarono come un sol uomo, (comprese le donne), ed io, levando la mano sulle turbe ivi convenute:

— «O vate.... — sclamai, — coll'animo commosso ti presento i tuoi venticinque lettori, coll'augurio fervido e sincero, ch'è un voto del mio cuore, che essi possano crescere e moltiplicare sì, da divenire venticinquemila...»

Il poeta chinò il capo sorridendo e ringraziando; ma con un gesto espressivo di dubbio. I venticinque si curvarono anch'essi profondamente, e quando ritornarono verticali, rivolgendomi ad essi, solennemente sclamai:

— «Signori! Ho l'altissimo onore, il piacere, la gioia di presentarvi personalmente il poeta Adolfo Gerani».

(Complimenti d'ambo i lati).

Venezia, luglio 1903.

Nunzio D'Aurora.


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