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Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 2.djvu/88

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     75Un ogeto confuso che fra i alberi
     Gera come butà, che un ragio debole
     De luna, che fra i rami trapassava,
     Ghe permeteva de scovrirlo apena;
     Mestamente cussì l'ose diseva:
               80Ombre, me par che st'anema
          Trovi nel vostro oror
          Pascolo a quel dolor
          Che la consuma;
               Vu fe' che lusingandone
          85Sta vita terminar,
          Senta nel mio penar
          Qualche conforto.

               Qual vose, oh Dio! me lacera
          (Giacinto esclama) el cuor?
          90Qual novo abitator
          Ghe xe in sti orori?
               Un Dio che me perseguita,
          Un Dio certo infernal
          Per colmo d'ogni mal
          95Giulia me afazza.
               Spetro, che a mi teribile
          Più che le furie ti è,
          Ch'el più crudel no gh'è,
          Torna a l'Inferno;
               100Desfantite, destruzite,
          Va via, lassime star...
          Mi no posso scampar,

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