Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 2.djvu/87

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               Oh! qual piacer patetico
          Fe' che se svegia in mi!
          Come che radolcì
          50Del cuor l'afano!
               Nè questi xe incantesimi,
          Come xe quei d'amor,
          Che tra i fiori el dolor
          Sconde e le pene.
               55Nè per belezza istabile
          Sento el piacer in seu
          Per sofrir del velen
          Dopo le angosse.
               Tropo anca mi una perfida,
          60Credulo tropo, ò amà,
          E go sacrificà
          Tut'i mii afeti;
               Ma alfin del mio delirio
          Trionfando la rason,
          65De l'indegna ilusion
          Fa che me penta,
               E che desmentegandome
          De quel ingrato cuor,
          Bosco, nel vostro oror
          70Trovi la calma.
In un dolce sopor dopo sto sfogo
     Quela calma pareva ch'el godesse
     Ch'el voleva trovar. Quando una vose
     Che ghe passava el cuor, lo svegia; el vede

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