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Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 2.djvu/82

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     Va la tempesta, el turbine se calma,
     Cessa la piova e 'l folgorar del cielo,
     E tra un nuvolo e l'altro alfin se vede
     Le stele a comparir. Tenta Leandro
     135Reguadagnar la strada, e invece a un vasto
     Pra, che un bosco circonda a torno a torno,
     Lu trasporta i so passi. Alti cipressi,
     Proprio in mezzo del pra piantai, serava
     Un gran muchio de sassi. El ciel s'avea
     140Fato seren, e una profonda quiete
     Dominava Natura. Oh come acresse
     Sto lugubre teatro al mesto amante
     La tristezza, e l'oror! Ma quei cipressi,
     Quei bianchi sassi, i tetri soi pensieri
     145Magiormente ocupava; e fata forte
     La tristezza nel cuor, la mente e i sensi
     L'ariva a conturbar. Dona e regina
     Fantasia signoregia, e verso i sassi,
     Che un Sepolcro ghe par, cussì el prorompe:
               150Fra quele piante funebri
                    Certo un sepolcro el xe!
                    La ghe sarà le ceneri
                    D' una che più no gh'è.
               Le ceneri? le ceneri?
                    155Oribile pensier!
                    Nene una freda polvere
                    Donca... ah! nol voi saver.
               No, no podea quel'anema

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