L'acqua alta ovvero le nozze in casa dell'avaro/Avvertimento Dello Stampatore

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Francesco GrittiL'acqua alta ovvero le nozze in casa dell'avaro, Commedia veneziana in versi sciolti, Venezia, Basaglia, 1769

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AVVERTIMENTO


Dello Stampatore.


GLI Stampatori sono, Diomercè, come il rimanente degli Uomini cioè adire, che non si fanno scrupolo di coscienza di mettere alcuna volta la propria pezzuola nelle faccende altrui, nelle quali tanto per avventura hanno a fare quanto il Duomo di Milano coll'assedio di Troja. Senza confutare nè l'Autore nè l'Editore di questa sublime Commedia che sbuca fuor da' miei Torchj, ma non secondando che l'umore del bizzarro mio cervellaccio, a cui ho pure l'obbligo della elezione del mio mestiere fra tanti altri che avrei forse esercitati un pò meglio, mi ho fatto a credere che fosse cosa di soverchio pazza ed inutile di raddoppiare le Lettere dell'Alfabeto nelle parole di un dialetto nelle qualj non si pronunziano doppie. Un Veneziano che per aver passeggiato un pajo d'ore lung'Arno non si creda in dovere di affettare l'accento toscano non pronunzia Quello, affatto, troppo, sacco, ricco, anno, fiamma, corre ec. ma quelo, afato, saco, fiama, core, ano ec. senza punto mettersi in pena dello sconcio equivoco di [p. 24 modifica]quest'ultima non che di qualunque altra parola: e tra tutte le consonanti non c'è, se non isbaglio, che la s. e la z. a cui piacciagli concedere il privilegio di sortirgli di bocca appajata con una sua pari.

Ho procurato però per quanto mi fu possibile, di far sì che alla pronunzia corrisponda l'Ortografia. Io non istarò a negare che il maggiore risparmio possibile de' miei caratteri, trattandosi di una così discreditata Commedia, non abbia avuta qualche parte nel mio progetto: e dirò anzi che avrei voluto poterla abbreviare di piu, per minorarmi la noja della composizione. Ma io non ho osato inoltrare il mio tentativo fino nelle parole che hanno la definenza in acchio, ecchio, occhio, ucchio, e plurali, nè in quelle che ne derrivano. Sedotto dal pensiero che un Firentino, servendosi del proprio accento, sarebbesi avvicinato di molto alla vera pronunzia veneziana della parola p. e. Occhj, avrei potuto far occj; ma io non aveva dall'altra parte a lasciarmi escire di mente, che un Veneziano avrebbe letto ozzj: ed anzichè creder di leggere

Occhj piangete, accompagnate il core ec.


di Messer Francesco Petrarca, avrebbe forse il buon'Uomo pensato di essere al Deus nobis hæc Otia fecit di Virgilio: sbaglio che avrebbe bruttamente attaccata la riputazione del [p. 25 modifica]senso comune del mio compatriota: e guardimi il Cielo dall'avermi a sentire un giorno tacciato di si gran colpa. Io so che il decoro e la maggior gloria della sua Patria hanno a star a cuore ad ogni buon Cittadino. E faccio la mia umilissima riverenza a chiunque ha avuta la tolleranza di lasciarsi annojare dalle mie ciancie.

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