...giocando a primiera, ha fatto flusso.
Senza cibo pigliar sonno, ò ristoro
Giuocherebbe la sua parte del Sole,
E di San Marco, havendolo, il thesoro.
Di mille scudi, e non vi vendo fole,
Le cavate facca, nm un torto raro
Gli hano fato lo carte mariuole,
Poi che havuto ei non ha più alcun denaro
Giuocato ha la bellissima consorte,
E al fin giuocato i denti a un scudo il paro.
Olimpo da Sassoferrato, il noto strambottista, in un sonetto agli scolari1 comincia
Si sei scolar non giocare alle carte
e in un altro, indirizzato agli stessi,
Non giova andar a Padova a Bologna
Non giova gire a Perosia a Pavia
Per nome de studiar philosophia
E poi tornare a casa con vergogna
Chi vuol studiar le leggi glie bisogna
Lasciar la mala e trista compagnia
La volupta, li ginochi lasciar via
Pigliar la verita non la menzogna.
e così conclude un ultimo sonetto codato
Pero figlio habbi cura
Non seguitar il gioco acerbo et crudo
Che spesso lhuom per quello resta nudo.
. . . . . . . . . . . . .
I se da spasso anche à la manina,
Con la primiera, bassetta, e 'l quaranta,
Stimando scudi manco che puina,
Vaga (i dise) sto resto, ch'è settanta,
Che questi no sarà la mia ruina,
Cusì zogando i se bertiza, e canta,
Come che s'ei zugusse de favetta
I ghe ne zugherave una caretta.
- ↑ in Parthenia. Libro novo di cose spirituali composto per C. Baldassarre Olympo da Saxoferrato. ― In Venetia per Benedetto et Augustino de Bindoni nel Anno del Signor MDXXV a dì IIII, de Decembrio.
- ↑ Naspo Bizaro, Con la Zonta del lamento ecc. ecc. In Venezia, et in Bassano, Per Gio: Antonio Remondini (p. 55).