Alessandra. Bravo! E mi mandarò de sù qualcheduna de le tose che vegna a preparar la tola, perchè se no qua rivemo a mezanote... (Esce)
Orazio. (sporgendo la testa dall'uscio) Pazienza Gigi. Nualtri, in fondo, femo el nostro mestier e in tuto el resto no ghe entremo...
Gigi. E, se Dio vol, no ghe entraremo mai!
Orazio. Bravo e avanti sempre...
Gigi. E in alto fin che se pol.
Orazio. Arivederci!
Gigi. Arivederçi... (Orazio si ritira e chiude l'uscio).
Liseta. (entra dopo un istante. È assorta nei suoi pensieri e nemmeno s'accorge di Gigi. Si accosta alla tavola e si appresta a disporvi i piatti).
Gigi. (ha sospeso di lavorare e rimane zitto, in alto della scala, ad osservarla. Dopo un po' lascia cadere a terra uno dei suoi strumenti)
Liseta. (dà un piccolo balzo, e leva il capo) Oh Dio! (vedendo Gigi) Ah! ti xe ti che ti me fa ciapar de sti scorloni?