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Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/95

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12. Belando, Vicenzo, detto Cataldo, Lettere facete e chiribizzose ec. In Parigi, appresso Abel l'Angelieri, 1588. In 12.mo.

Il contenuto di questo rarissimo libricciuolo è annunziato nel frontispizio così: Lettere facete e chiribizzose in lengua antica venitiana, et una a la Gratiana, con alcuni Sonetti e Canzoni piasevoli venitiani e toscani, e nel fin trenta Villanelle a diversi Signori e Donne Lucchesi et altri. El tutto composto e dao in luse da Vincenzo Belando sic. dicto Cataldo. Sono le Lettere in prosa vernacola indirizzate a varj personaggi di Francia e d'Italia, come lo sono pure alcuni Sonetti con la coda che stanno impressi al fine d'ogni Lettera, ed altri Componimenti ora in dialetto ora in toscano co' quali si compie il volume. È da meravigliarsi come s'abbia a leggere nell'ultima carta un Privilegio del Re del giorno 27 febbrajo 1588 per la stampa di questo libro sì zeppo di porcherie da potersi accoppiare alle nefandità pubblicate dal Franco e dall'Aretino. Il Mazzuchelli registrò quest'opera, ed inoltre un Dramma del Solando intitolato: Gli amorosi inganni; Parigi, per David Gilio, 1609, in 12, nel quale Dramma, dopo il nome dell'Autore, aggiugne: soprannomato Cataldo Siciliano. La parola Siciliano non

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