Salta al contegnùo

Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/114

Da Wikisource
Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

Son scotà, son scotà da sto fuogo,
Chi vol andar soto ghe lasso el mio liogo
                         Ghe lasso el mio liogo.
     E con questo, con questo, Signora,
Col cantar, col cantar mi ve lasso,
Caminando de passo.
Dève bon tempo coi vostri corivi,
Pèlèghe la borsa per fin che i xe vivi,
Che per mi no val più le graziete
Renonzio a ogni cosa; è fenì le gazete
                         È fenì le gazete.

6. Businello, Gio. Francesco, Rime e Satire.

Di questo cittadino veneziano, che fiorì verso la metà del secolo decimosettimo, e che il P. Angelico Aprosio nella sua Bibl. Aprosiana chiama Avvocato eloquentissimo, s'hanno a stampa Opere drammatiche, e Rime; e nelle Raccolte che si pubblicavano a' suoi tempi stanno inserite anche Poesie scritte nel veneziano Dialetto, delle quali stanno notizie minute nell'articolo Businello o Busenello inserito dal Mazzuchelli nella sua grand'opera degli Scrittori d'Italia. Ebbe spezialmente fama per Capitoli e Satire dettate nel nostro dialetto; ma queste senz'alcun danno delle buone lettere rimasero quasi tutte inedite, e'l Mazzuchelli suddetto indica le Famiglie presso cui tuttavia si trovavano manoscritte.

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Serie_degli_scritti_impressi_in_dialetto_veneziano.djvu/114&oldid=75973"