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Pagina:Selvatico - Commedie e Poesie Veneziane, Milano, Treves, 1910.pdf/33

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          No gh’è ne la storia
          Del mondo una festa
          Più bela, più splendida,
          Venezia, de questa:
          Incanto de popolo,
          De re e imperadori,
          Delizia, martirio
          De artisti e scritori,
          Superba memoria
          De un tempo passà,
          Inutile invidia
          De cento çità!

*

L’Amministrazione democratica cadde nel luglio del 1895, proprio nel momento in cui l’Esposizione internazionale d’arte stava superando vittoriosamente la prima e più difficile prova. Cadde per l’abolizione della preghiera nelle scuole comunali.

Riccardo Selvatico credeva nel divino, anzi si professava spiritualmente cristiano, in quanto il cristianesimo è «una liberazione, non una costrizione dello spirito». Ma l'altezza e la purezza medesima del suo sentimento religioso lo rendevano avverso a qualsiasi intromissione di principî e di riti confessionali così nel campo dell’autorità civile come in quello dell’insegnamento pubblico. Egli reclamava la schietta separazione di quanto appartiene all’ordine delicato della coscienza e della famiglia da quanto compete ai pubblici poteri; e queste idee difendeva dinanzi al Consiglio cittadino con un discorso mirabile per lucidità e nobiltà.

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