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Pagina:Saggio del dialetto vicentino.djvu/13

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A

A per io. A vado, a stago, cioè io vo, io sto. Lo stesso vezzo osservarono altri Vocabolaristi, per esempio Toselli nel Bolognese, Cherubini nel Mantovano.

Agnello. Distribuir l'agnello dicesi a Costozza, villa antichissima presso Vicenza, a proposito di un uso che ivi esiste il giorno di Pasqua. I pastori che conducono le pecore in quel Comune col diritto di Pissinadego hanno il debito di dare cento e cinquanta libre di carne di quest'animale a benefizio del popolo. Una simile costumanza esiste a Bormio sul lago d'Iseo. (Vedi Rosa, Documenti storici.)

Agno, fiume di Valdagno. Questa voce presiede alle aque in molti luoghi d'Italia. È nota l'opinione degli Etruscisti, che tengono fosse essa il primo nome dell'Arno. Presso Genova scorre il Bisagno, e l’Agno è pure nel Territorio Italiano-Svizzero di Lugano. Pausania (mi si dice) parla di un Agno, le cui esalazioni erano mefitiche. Zozagna in Trevigiano significa luogo umido, senza sasso. (Vedi Avogadro, Considerazioni sulle prime notizie di Trevigi, 1840.) Tornando al nostro fiume, dirò che questo nome di Agno lo porta alla sua sorgente, ma lo muta poi scendendo, due volte dicendosi Guà, e finalmente in piana campagna Fiume nuovo. Non è raro trovare tre nomi ad un'aqua, seguendo il suo corso. Secondo le mie prevenzioni, direi che tre genti od almeno tre diverse età lo nominarono. La più antica è quella che, ritiratasi alla montagna, usa una voce, il cui significato è più difficile a spiegarsi; la seconda lo dice Guà, forse da Guado; la terza Fiume nuovo, e per la sua chiarezza merita essere detta moderna. (Vedi Angogno e Maragnole.)

Ago. Il Rosa nei Documenti storici m'insegna che Ago significa in Celtico abitazione. Nella composizione delle voci che portano questa nel Vicentino, essa trovasi più frequentemente locata in fine, che non in principio. Asiago, Ignago, Banignago, Montegnago, Brago, Cagnago; ed altrimenti Agostinate, Agognara.

Albera, pioppa. Nota bene, non è già questo sostantivo il feminino di Albero, ma il significato del colore delle foglie di questa pianta al suo rovescio. Questa voce corre cosi anche nel Bresciano, e Rosa la trovò all'anno 1200. Io però la farei risalire alla compagnia delle voci primitive con Alba ed Alpi.

Almeriga. Così chiamasi una porta del Duomo di Vicenza, perchè ornata a spese di Paolo Almerigo nel 1573. È di fronte alla porta dei battizzi.

Alò. Accorciamento di Allodio, e significava una volta luogo in ragione di perfetta proprietà. Perciò chiamavasi S. Maria in Alò, tempo già fu, quella chiesa che oggi dicesi S. Maria di Nale; e così pure odesi tuttora Cadalò, Pradalò (vedi queste voci).

Alonte. Questa voce, di paese Vicentino sul tenere di Lonigo, non so che significhi; ma è notabile per l'anno 753 av. Cr., in cui la trovò il Maccà. Sui monti di Alonte vi sono sepolcri scavati nel sasso, prova d'antichità rimotissima.

Alpiero (in Latino Alperium), villa distrutta dopo il 1262 e prima del 1398, presso Camisano. Innesto questa voce puramente geografica in questo Saggio generale delle voci Vicentine non pel suo significato, che mi è ignoto, ma per fissare la sua antichità, e quella di molte sue sorelle che principiano da Al. — Alperio è il nome del castello che munì il Console Catullo contro i Cimbri, la cui località, opportunissima all'uopo,

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