Arcivescovato, e che conosco il sig. Maffio vorrei piuttosto vedervi Luogotenente del primo nobile, e ogni altra cosa maggiore, che sentirvi contra al vostro genio volger Catechismi, pensar a cura d'anime, a ministeri de' Sacramenti, a visite a Diocesi, a Prediche, e ad altre così fatte obbligazioni necessarie all'offizio e carico vostro. Una pittura poi del suo ingegno l'abbiamo in altro brano di Lettera da Giuliano Goselini indirizzata al suo Zio Domenico:1 Il sig. Maffeo venne a vedermi per moltiplicarmi i favori. Trovailo di presenza, di creanza e di maniere amabilissimo oltramodo; di poesia poi e di erudizione, sebbene in me non n'è tanta che possa, in altrui giudicarla, tale, che era più atto ad insegnarmi, che punto bisognoso di alcun mio ricordo. Mi fece grazia, quel
- ↑ Sta in fronte alle Poesie dei Venieri, ediz. di Bergamo, Lancelloto, 1751 in 8.vo.