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NOTA PRELIMINARE

Piazza ritornato da Londra forma il soggetto di questa mia satira forse in un genere diverso dall'altre, perchè scritta non di furto, ma col progetto di mandargliela. Quando ebbe la disgrazia di cader maniaco, vi fu pur tropo chi ne volle attribuirla colpa a questo mio scherzo. Ma la somma disinvoltura con la quale venne accolto al momento dal satirizzato, mi giustifica abbastanza per tormi dall'animo ogni sinderesi. Non v'è circostanza esaggerata nel quadro ridicolo che ho cercato di farne. Tutto è così vero, che egli stesso m'aveva dichiarato il suo Evangelista, e per qualche sbaglio preso sull'argomento della sua prosapia, dovetti aggiungere poche stroffe di ritrattazione. Il lettore tenga dietro alle note indicate nel corso dell'epistola, giacchè troppo nojoso e lungo sarebbe il dir tutto nella nota preliminare. Voglia il cielo guarirlo affatto col recente suo matrimonio, degno soggetto d'un grazioso epitalamio, se la prudenza non mi consigliasse di abbandonare una volta per sempre il pericoloso mestier del satirico.


Epistola a Piazza.


Bravo Piazza tegnì duro
     Senza spine no ghè gloria
     El trionfo xè sicuro 1
     Gavè in pugno la vitoria.
De la Patria paluera
     Renegar dovevi ogni uso
     E portar da l'Inghilterra
     Novo frach, e novo muso.

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