Eccoti, lettrice gentile, dei versi in dialetto veneziano, in quel dialetto che, se sei veneziana, suona sulle tue labbra come una carezzevole armonia, e che, anche se non sei veneziana, sa giungere all'orecchio tuo come una facile musica dolce.
Non ti voglio annoiare con una lunga prefazione: debbo però dirti che questi versi sono stati composti dal 1893 al '95 e che sono inediti, eccetto poche poesie che uscirono insieme ad altre non comprese nel presente volume, nei giornali dialettali di Venezia, sotto il mio pseudonimo: Rataplan.
Così ho detto quanto sentivo il bisogno di dirti: leggi ora i miei versi, lettrice buona e cortese. E se le mie barcarole, le mie canzonette, le mie vilote ti saranno piaciute, o lettrice, ringrazia la mia Venezia, la cara città che le ha dettate al mio cuore, quando, a tarda sera, muto e raccolto passeggiavo lungo il Molo, sotto l'argenteo fulgore lunare, di fronte all'isola di S. Giorgio, misteriosa nell'ombra, mentre nella pace notturna l'alito soave della brezza e l'onda quieta della laguna s'accordavano a una dolce armonia.
Venezia, 7 aprile 1895.
Antonio Negri.