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Pagina:Gallina - Le barufe in famegia, Milano, Treves, 1923.pdf/68

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Ubaldo.

Andiamo, sia bona...

Nene.

Ebbene chiapi, gliene fò un presente.

Gli dà la carta.

Ubaldo

legge con enfasi.

               “In terra tutto palpita — del più celeste amore
               Fino le tigri e gli orsi — hanno un amante core;
               Ed anche il mio cuor tenero — sente d'amore il caldo
               E palpitando mormora — io t'amo...„

Io t'amo... e qui hosa dice?

Nene.

Ah! Ho scancellato per... (Nol ga capio che xe da dir “caro Ubaldo!„)

Ubaldo.

Oh! Belli! Belli, per la cupola di Santa Maria del Fiore!

Nene.

Oh! Lei mi confonde! Sono sfoghi di un cuore addolorato.

Ubaldo.

Anche lei, signora, ha qualche dispiacere?

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