Salta al contegnùo

Pagina:El marìo cortesan.djvu/31

Da Wikisource
Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

          L'ordene de no averzerghe dura per tutti ancora.
Ott. Faceste bene a dirmelo, per esserne avvisate;
          Lo burlerem, sì bene, se vuole esser burlato.
          Posso restare adunque; e s'egli qua mi coglie,
          Cercar di sua sorella in vece di sua moglie.
          Ah! non son ito al punto?
Ton. Ma, caro Sior, pian pian,
          Perchè quà pol la bissa beccar el zarlatan.
          Con nu metter bisogna d'accordo la putella,
          Far una volta almanco prima l'amor con ella.
          No contarghe za tutto, che l'è quel che se vede.
          Ma se pol dirghe bella, che za tutte lo crede.
          Quattro smorfiette a tempo, usar qualche bon tratto:
          La Gaza canta subito, così el servizio è fatto.
Ott. Ma qui c'è da discorrere, e se fidarmi io posso
          La Signora Lucietta mi scalda il sangue addosso.
          Guai, se il sa mia Cugina, nè serve, ch'io lo dica,
          Darmi ella vuol per moglie certa Contessa Ortica.
          Non ha dote, è vecchietta, stramba, non vale un acca.
          È brutta poi che spirita.
Ton. Bona da far triaca.
Ott. Che volete, ch'io faccia? ho un tal temperamento,
          Ch'ho soggezion di tutti; tutto mi fa spavento.
          Un nò no lo so dire, nè il dissi mai finora:
          Circa poi la Contessa, c'è un'altra cosa ancora.
          Mia cugina lo vuole, la dama mi parlò,
          Un sì non l'ho mai detto: ma neppur dissi un nò.
          Ci penserei a dirlo... la condizione è dura...
          Mia cugina è un demonio. Davver io n'ho paura.
Ton. Cosa gh'alla da far? mandarlo scalzo in letto?
          Ma za no serve niente, perchè questo è un scambietto.
          Sappia el Ciel se Lucietta la ghe vorria badar,
          E po, se 'l Sior Zanetto a lu ghe la vol dar.
          Se tratta d'una burla: e se paura el ghà
          Della siora zermana, la so licenza è quà. 1
Ott. Dite vero? Mostrate... 2
Ton. (Che caro maccaron!
          Nol casca a poco a poco, ma 'l va zo a tombolon.
          Lucietta xe avvisada, per farghela co' rizi;

  1. Gli dà un biglietto.
  2. Legge a piano.
Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:El_marìo_cortesan.djvu/31&oldid=77154"