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grazie e di quei beni che Dio sempre largisce ai buoni, ai migliori suoi figli!
Pel severo, ma sereno giudizio d'una critica giusta ed intelligente; per l'apatia o per la naturale volubilità delle genti, colla inesorabile marcia del tempo, questi poveri miei Versi cadranno presto in oblìo; ma la mia riconoscenza per Voi, o munifico Signore, amo ripeterlo, resterà viva, indelebile!
Con profondo ossequio e con affettuosa devozione ritenetemi sempre pel vostro più fido e più leale servitore ed amico
- Venezia, Aprile 1897.
GIUSEPPE D'ALPAOS
(Terenzio)