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Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 6.djvu/7

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dormiglioso che desto, molto raccoglieva dagli altri e poco dava del proprio.... Quando si facea narratore il riso e la gioia scherzavano sul volto di quanti lo udivano, ed egli solo così se ne stava in sul serio, che l'avresti creduto un nuovo Uticense; il quale contrasto fra le persone e le cose addoppiava mirabilmente l'effetto.... Non v'era un solo fra i tanti Apologhi dall'aurea sua penna dettati che non gli fosse presente.... Visitava molte società nella sera stessa, o più sere vivea colla ricca società de' suoi pensieri.... Era severissimo giudice di se e de' suoi scritti; e non degenere dagli Ariosti, dai Tassi, e dai Metastasii, spendeva più mesi nel ritoccare quell'Apologo che forse avea in pochi istanti dettato."

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