Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 2.djvu/92

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          Che l'alegrezza.
               Me vustu ben?... rispondime...
          Sì... ma cossa?... infedel?
          190O infedel, o fedel
          Ancuo ti me ami.
               Questo me preme, vissere,
          El resto l'ò scordà;
          Dame la man, vien qua,
          195Vien che te porta.
               No ti ga forza? pusite
          Donca, al colo la man
          Passa, no xe lontan
          Dove che andemo.
200Cussì el pietoso amante a lenti passi,
     Squasi portando Giulia, che languente
     Se andava consolando, a la colina
     Dove gera el Casin el l'à condota.
     Là el l'à vista a sanar; là l'à savesto
     205Che pentia per cercarlo in mezzo al bosco,
     Persa la strada, dal dolor, da fame,
     E da stanchezza mezza morta, l'ultimo
     L'aspetava dei dì. Là in fin Giacinto
     El ga visto a tornar le rose in fazza,
     210El ciel nei ochi, Amor sui lavri, e in mezzo
     Dei più dolci trasporti amante e amata
     À passà in quel Casin zorni beati.

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