Pagina:Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano 2.djvu/84

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                    Tentava de osservar
                    Se dolce l'ochio o torbido
                    Se andava in mi a fissar.
               190Che?... te son caro.... Oh giubilo!
                    Che?... ti me vol con ti?
                    Via morte, via destruzime,
                    Tioteli pur sti dì.
               Per mi xe insoportabile
                    195Quanto che gh'è de uman,
                    Ti sola... Ombra, me chiamistu?
                    Sì? vegno, eco la man.
Fusse che fantasia portasse in fola
     Tuti i spiriti al cuor, o che l'estrema
     200Dolcezza d'un amor puro e celeste
     Estasià lo gavesse; in quel momento
     Perde Leandro i sensi, e vita e moto
     Nol torna a riacquistar che quando in cielo
     Ricomparsa l'Aurora, ai freschi pascoli
     205Co cento pive dai pastori el sente
     Le so mandre a invidar. Un bel Sepolcro
     Fra quei cipressi, no è passa sie lune,
     Che in memoria de Nene alzar s'à visto.

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